12 Luglio 2023

Il nome d’ombra

Mi tiene per mano pensando che sta per uccidermi… mi guida verso il fondo del mare sorridendomi. E io non riesco a provare odio.

1988: una bambina di 11 anni rapisce il fratellino di 6 e fugge in auto con lui. Da cosa lo deve salvare?
2019: un cadavere in costume da bagno viene trovato dentro una grotta sommersa accessibile solo a spleosub. L’ipotesi è che la cavità sia collegata al mare da cunicoli sconosciuti e che l’uomo sia in realtà morto affogato nella costa. La spiaggia più vicina, Bonuentu, è stata in passato teatro di altri affogamenti accidentali: quanti? Quattro, sei? Troppi per non destare sospetti che però nessuno ha avuto prima dell’ispettore Salice e della sua amica Mara.

I due si sono conosciuti durante un’operazione di polizia al termine della quale Mara ha salvato la vita all’ispettore. Proprio lei che rischia invece la sua per un tumore al cervello. L’insolita coppia, una dirigente regionale prossima a una craniotomia, e un poliziotto che è stato sospeso proprio per avere coinvolto una civile in un’operazione di polizia, iniziano un’indagine sui morti di Bonuentu che in realtà sono 8, fra Cagliari e la costa meridionale della Sardegna. Cosa lega i decessi di questi uomini? Tutti avevano avuto a che fare con i servizi sociali per maltrattamenti in famiglia. Tutti tranne il primo della lista che, invece, era un assistente sociale morto 18 anni prima. In gioco entra anche una psicologa, ma non si sa se voglia aiutare Mara e Fabrizio o depistarli. Lena (protagonista del primo romanzo dell’autrice, Tango in campo minato) condurrà infine la coppia a un’altra donna, quella buia. Ed è in questa oscurità che Mara e Fabrizio scopriranno chi abbia ideato il delitto perfetto. Perfetto perché non sembra affatto un delitto. Ma allora cosa è successo a quegli otto uomini affogati? Qual è il legame con la grotta sommersa? Alla fine ogni evento andrà a incastrarsi con i precedenti, indietro fino a quel 1988 maledetto.

La prime 40 pagine